Quando il meteo diventa il tuo peggior “compagno di escursione” (e perché un paio di scarpe da trekking serie ti può salvare il c***!)

Ti è mai capitato di partire carico come una molla per un’escursione e ritrovarti un’ora dopo a guadare un fiume dove un attimo prima c’era solo un sentiero? Oppure di sudare come un cammello nel deserto quando il termometro sfiora i 30 °C e nemmeno un alito di vento ti dà tregua? Benvenuto nella giungla meteo di Fratte Rosa, il borgo dove nascono le nostre calzature artigianali e dove abbiamo trovato un archivio in cui vengono descritti nel dettaglio i dati meteo degli ultimi 100 anni, ogni goccia di pioggia caduta e ogni grado sul termometro.


Un tuffo nel passato: le piogge che non ti aspetti

Immagina un’estate come la ricordi: magari una pioggia ogni tanto, quel fango che fa “splash” ma non troppo. E invece no: a Fratte Rosa la storia è stata un’altalena di acquazzoni tropicali e siccità da deserto.



Se guardiamo questo grafico, la prima cosa che colpisce è l’oscillazione continua intorno alla linea rossa della media (circa 902 mm). Negli anni ’20 e ’30 Fratte Rosa mostrava alternanze di stagioni relativamente regolari: qualche annata lievemente più secca, altre un po’ più piovose, ma quasi sempre entro un margine di ±200 mm dalla media storica.

A partire dal secondo dopoguerra, però, emerge un pattern più “esuberante”: la curva si allarga, con estremi sempre più decisi. Le punte massime superano i 1100–1200 mm con maggiore frequenza, mentre i picchi bassi — sotto i 700 mm — si fanno leggermente più rari ma ancora significativi.

Insomma, mentre la media annua rimane grosso modo stabile, la volatilità delle precipitazioni cresce: troviamo stagioni in cui il cielo “scarica” acqua come un rubinetto aperto e altre in cui sembra essersi completamente dimenticato di piovere.

L’estate che cambia: da 21 °C a 24 °C negli ultimi 40 anni

Se pensi che luglio sia sempre stata quella carezza calda che ti fa addormentare sotto le stelle, ripensaci. Dal lontano 1985 (anno in cui io nascevo) ad oggi, le medie estive sono schizzate verso l’alto, stravolgendo la nostra idea di frescura collinare.

Ventuno gradi di media nel 1985 erano una manna; ventiquattro gradi di oggi sono un piccolo forno portatile. Immagina di affrontare un crinale soleggiato con uno zaino carico e di sentirti cuocere da dentro. 

Il picco che ti brucia i piedi

Ma non è solo la media a fare paura: le temperature massime di luglio hanno fatto un vero e proprio “level up”.

Fino a qualche decennio fa un picco di 29 °C in collina era già un evento notevole; oggi invece arrivare a 33 °C è diventato quasi routine, con sentieri che trattengono il calore come una griglia. In questi casi, avere una tomaia studiata per isolare dal calore e lasciare respirare il piede può davvero aiutare a mantenere un po’ di fresco sotto la pianta e rendere la camminata più piacevole. 

Le notti che non rinfrescano più

Vorresti riposarti sotto le stelle? Peccato che le minime estive non scendano più sotto i 16,5 °C. Se speravi in un refolo di vento a fine giornata, preparati a sudare sotto la tenda come in una sauna.

Pioggia, pioggia e ancora pioggia

Negli ultimi quarant’anni il grafico delle precipitazioni medie di luglio a Fratte Rosa mostra un chiaro trend al ribasso. Dopo i picchi degli anni ’90 (oltre 130 mm nel 1994 e 120 mm nel 1999) e un rimbalzo attorno agli 80 mm nel 2008, le estati più recenti si attestano stabilmente sotto i 40 mm, spesso intorno ai 20–30 mm, ben al di sotto della media storica (≈38 mm). Questo declino indica estati sempre più secche e soleggiate, con meno piogge che tradizionalmente rinfrescavano i sentieri: un promemoria in più per scegliere scarpe da trekking traspiranti e resistenti al calore.

 

Conclusione: perché il meteo è il tuo “compagno di trekking” più spietato

Il quadro è chiaro: Fratte Rosa gioca a dadi con pioggia e sole, e se inizi a conoscere la sua storia meteo puoi trasformare ogni escursione in un’avventura epica anziché in un disastro annunciato. Ma solo investendo in scarpe da trekking serie potrai dire addio alle vesciche, al fango che entra dappertutto e al caldo che ti cuoce i piedi.

La prossima volta che pianifichi una gita, non limitarti a un’occhiata veloce alle previsioni: guarda i numeri storici, studia le tendenze, e poi indossa la tua arma segreta: un paio di calzature artigianali fatte apposta per te. Così, quando il meteo farà i capricci, sarai tu a ridergli in faccia. Buon trekking gente!

Fonti
ilmeteo.it - Archivio Storico
ossmeteo.uniurb.it

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