Testi Filippo Carbonari - Foto: Alice Torcellini, Filippo Carbonari © le Frattesi 2021
Avere la possibilità di fare una passeggiata con gli amici veri, quelli con cui sei nato, in mezzo alla natura incontaminata, è senza dubbio il miglior modo per ricaricare le batterie e affrontare i problemi della vita con una spinta maggiore.
Sentirsi parte di qualcosa che prescinde dai problemi di tutti i giorni, dalle incazzature lavorative, dalla frenesia della città, anche soltanto per qualche ora la domenica pomeriggio è fondamentale per affrontare la vita quotidiana in maniera più efficiente e leggera.
Intraprendere un sentiero in mezzo al bosco, in cui l'uomo non ha lasciato alcuna delle sue impronte distruttive, offre sempre la possibilità di vedere le cose con occhi nuovi, di ribaltare le prospettive e vivere in maniera intensa quei momenti ma anche quelli che verranno dopo.
Respirare un po' d'aria pura, aiutare un'amica ad affrontare un passaggio difficoltoso e quel cameratismo che ne deriva, sono i motivi che mi spingono, appena ho un attimo libero, a messaggiare un paio di amici e prendere la macchina per andare ad esplorare uno di quei sentieri meravigliosi che abbiamo la fortuna di avere a pochissimi km da casa.
In una domenica uggiosa di metà ottobre, Alice, Bicio ed io, armati delle nostre scarpe da trekking preferite, siamo andati a Pianello di Cagli e, dopo aver chiesto indicazioni sullo stato dei sentieri al nostro amico, nonché grandissimo intenditore di vini e proprietario dell'omonimo bar, Raffaele Papi, ci siamo inoltrati nel bosco lungo il sentiero che dal Papi's bar porta a Fondarca passando per il Cascatone.
Un sentiero stupendo che però, a causa dell'abbondante pioggia, era molto più difficoltoso del solito... Abbiamo rischiato, infatti, in numerose occasioni di fare un bagno non pianificato nel fiume e ciò ha reso la nostra piccola avventura ancora più divertente.
Durante il percorso ci siamo fermati a salutare i pipistrelli all'interno della “grotta delle nottle” senza fare troppo rumore però perchè le piccole creature “succhiasangue” sono già in letargo.
Abbiamo poi raggiunto l'imponente arco naturale di Fondarca che, situato all'interno di un cratere che una volta, prima che il soffitto crollasse, era un'enorme grotta, è uno di quei capolavori plasmati dalla natura che lascia ogni volta a bocca aperta e che tutti dovrebbero visitare almeno una volta.
Dopo aver pranzato di fronte ad un panorama incredibile e nonostante il freddo, abbiamo fatto una doccia velocissima sotto la cascata naturale che sgorga a pochi metri dall'arco e, infreddoliti ed assetati, siamo tornati indietro per finire il nostro pomeriggio a giocare a Scala 40 e a bere dell'ottimo vino al Papi's bar di fronte alla stufa a legna che non si stanca mai di scaldare.
Una domenica semplice, senza troppe pretese che però ti lascia in bocca un sapore dolce e ti fa sentire straordinariamente privilegiato rispetto a coloro che, mentre noi camminavamo con i piedi nudi immersi nell'acqua gelata del fiume, erano al centro commerciale ad acquistare oggetti inutili di cui non hanno bisogno.